lunedì, gennaio 11, 2010

Siamo già nel 2020 e ci si accorge che....

L’Italia vista dal futuro in coda per il caffè
dal
DIARIO
 di
FRANCESCA FORNARIO
ROMA, 10 GENNAIO 2020
Caro Diario,
 ho fatto tardi in ufficio perché sono stata un’ora in coda al bar.
Evaristo, il proprietario, imprecava come al solito contro i leghisti
 («Piove, Maroni ladro»),
colpevoli di aver allontanato gli extracomunitari dal paese.
Da quel giorno di dieci anni fa, dopo gli scontri di Rosarno, l’Evaristo non trova più un barista e gli tocca far tutto da solo.
I figli al bar non ci vogliono lavorare: Giacomo è architetto, Magda studia recitazione e lap-dance perché vuole entrare in politica.
Sua moglie Cecilia deve fare le pulizie nel locale, perché da quel giorno di dieci anni fa, quando tutti gli extracomunitari hanno lasciato l’Italia a bordo dei gommoni, le imprese di pulizia hanno chiuso.
Ormai c’è così tanta spazzatura per le strade che la nuova utilitaria della Fiat è cingolata.
Hanno chiuso anche i bar: quello dell’Evaristo è rimasto l’unico aperto in tutta la città, così ogni mattina c’è una coda che parte dal Raccordo Anulare.
 In fila davanti a me c’era un signore del Prenestino con in braccio la madre novantenne.
Cecilia non la voleva far entrare perché dice che gli anziani sporcano e non si lavano.
 In effetti è così, da quando non ci sono più le badanti.
Stavo mangiando la mia solita pizzetta allo smalto per unghie - l’ingrediente con cui Evaristo ha sostituito il pomodoro ora che non ci sono più gli immigrati che fanno la raccolta nei campi - quando ho notato che il signore del Prenestino tentava di nascondere sua madre sotto al bancone del Totocalcio, ormai in disuso perché le partite finiscono sempre 0 a 0
(da quando non ci sono più gli extra comunitari, non c’è uno che faccia gol).
 Il signore si è giustificato dicendo che in ufficio la mamma non gliela fanno portare perché piscia sulla moquette, e non c’è più nessuno che pulisce.
 Evaristo ha una sua teoria.
Per lui la colpa è tutta di quella legge anti-immigrazione che trattava gli stranieri come diversi.
Quella che il presidente della Camera Gianfranco Fini aveva ribattezzato la legge Bossi-Stronzi.





 APPLAUSI
Assomiglia tanto alle mie
LETTERE DAL DOMANI
In entrambi i casi non si accenna a profezie di improbabili avvenimento ma a delle nude e crude realtà; così come 2+2 fa 4 e non 2,2 !
Intanto gli agrumi sugli alberi stanno marcendo perché non c’è più nessuno che li raccolga.
Ci accorgeremo ben presto, da domani e non dal 2020, che quelle pochissime  “clementine”, cosi chiamati i mandarini tipici della zona di Rosarno,
costeranno un prezzo molto vicino a quello dell’oro.
Verranno venduti non più tanto al chilo bensì tanto all’oncia.
E quei pochi mandarini raccolti  verranno esposti in vetrine blindate dei Supermercati sino a che non marciranno anche lì.
E’ un piccolo esempio ma che diverrà anch’esso una realtà.

Nessun commento: